– La Repubblica Democratica del Congo (RDC), che rappresenta oltre il 70% dell'offerta globale di cobalto, ha annunciato oggi una mossa fondamentale per sostituire il suo divieto di esportazione di otto mesi con un rigoroso sistema di quote, in vigore dal 16 ottobre. Questa decisione è destinata a irrigidire strutturalmente il mercato e a favorire un rally dei prezzi che, secondo gli analisti, potrebbe durare per anni.
L'annuncio dell'Agenzia di Regolamentazione e Controllo del Mercato dei Minerali Strategici della RDC (ARECOMS) pone fine a mesi di incertezza del mercato. Il divieto iniziale, imposto a febbraio per arginare un crollo dei prezzi, sarà revocato il 15 ottobre. Tuttavia, la politica di sostituzione è tutt'altro che un ritorno al libero flusso. ARECOMS ha svelato un programma dettagliato di quote: 18.125 tonnellate per il resto del 2025, seguite da un limite annuale di 96.600 tonnellate sia per il 2026 che per il 2027. Questa quota annuale rappresenta un taglio drastico di oltre il 50% rispetto ai livelli di produzione del paese nel 2024.
La reazione del mercato è stata immediata, con i prezzi dei futures in rialzo. "Questa non è solo una soluzione a breve termine; è il Congo che dichiara la sua intenzione di essere la banca centrale del cobalto", ha affermato un analista di metalli presso una banca europea. "Controllando il volume, fissano effettivamente un prezzo minimo. Il messaggio ai produttori di batterie è chiaro: assicuratevi la fornitura e aspettatevi costi più elevati."
La politica sottolinea una tendenza più ampia di nazionalismo delle risorse nei principali paesi minerari. Sebbene il sistema delle quote miri a stabilizzare i prezzi e ad aumentare le entrate del governo, costringe le industrie globali dei veicoli elettrici (EV) e delle batterie ad accelerare gli sforzi di diversificazione. "La corsa al cobalto non congolese, in particolare dai progetti di nichel dell'Indonesia, e per le chimiche delle batterie che utilizzano meno o nessun cobalto, ha appena ricevuto una spinta importante", ha commentato un consulente della catena di approvvigionamento.
Nelle prossime settimane, aziende minerarie come CMOC, Glencore ed Eurasian Resources Group adegueranno le loro strategie in base alle quote assegnate. Con il mercato fisico che dovrebbe restringersi significativamente entro il primo trimestre del 2026, la decisione sulle quote della RDC segna l'inizio di un nuovo capitolo, più volatile e costoso, per la transizione energetica globale.

